“Tutte le api svolazzano nel cielo, danzano e ballano al chiaror del sole, quando il tramonto si avvicina, esse ritornano nella casina. Ci doneranno la loro cera, fatta con amore e tanta cura, noi la teniam nelle nostre manine e creeremo delle formine.”
Tra le attività artistiche più amate dai bambini, modellare la cera d’api occupa un posto speciale. In asilo, questa esperienza coinvolge corpo, sensi e volontà, regalando momenti di concentrazione serena e profonda.
La cera d’api è un materiale naturale e vivo, donato all’uomo dal regno animale. Viene scelta con cura per il lavoro dei bambini nel primo settennio, perché non si lascia subito plasmare, ma ha bisogno di calore per potersi trasformare. Ed è proprio questo il primo gesto significativo: ogni bambino riceve un piccolo panetto di cera colorata, che deve essere scaldato tra le mani, con pazienza e attenzione. Solo così la cera si ammorbidisce e si lascia modellare, un po’ alla volta.
In questo processo, il bambino sviluppa in modo naturale la motricità fine, il senso del tatto e quello del calore, ma anche la capacità di attendere, di concentrarsi, di portare a termine un gesto intenzionale. La cera non risponde alla fretta, ma si plasma lentamente, seguendo il ritmo delle mani e del respiro.
E mentre le dita lavorano, un delicato profumo di miele e natura si sprigiona nell’aria, avvolgendo lo spazio di un’atmosfera calma e accogliente. Il profumo rimane sulle mani, regalando ai bambini una memoria sensoriale dolce e duratura, capace di riportarli, anche a distanza di tempo, a quel momento di quiete operosa.
Modellare la cera non è solo un’attività manuale, ma una piccola cerimonia quotidiana in cui il bambino esercita volontà, sensibilità e presenza. Un gesto semplice, ma denso di significato, che educa a trasformare la materia con calore, cura e amore.